mercoledì 7 dicembre 2011

...In letargo



E' un bel pò che non mi faccio vedere da queste parti e mi dispiace.
Sarà che Novembre è il mese che mi vede più spenta in tutto l'anno, quasi come se con il diminuire delle ore di luce, diminuisse anche la mia vitalità.
Sarà che patisco il freddo, sarà che vado un pò in letargo, ma i miei ritmi ogni anno in questo periodo si rallentano. Mi ritrovo sempre un pò a corto di energie...fisiche e mentali.

Ho avuto anche meno tempo di sperimentare in cucina, meno tempo per leggere, meno tempo per me stessa, per questo blog. Qualche pensiero relativo al futuro.
A volte bisogna mettersi d'impegno e cercare comunque di vedere le cose in modo positivo...aspettare e pazientare.
Spero di ritrovare un pò di energia nel prossimo week end lungo che ci attende.
Mi ripeto che è solo un momento così e che poi passerà...che prima o poi l'estate torna sempre!:-)

Buona festa dell'Immacolata e buon week end lungo se fate il ponte...Nel mio caso il ponte è d'obbligo (e non mi dispiace assolutamente!!!:-)) dato che le scuole dove lavoro chiudono i prossimi due giorni!

mercoledì 2 novembre 2011

Biscotti senza burro fatti in casa

biscotti fatti in casa senza burro

Questo lungo week end autunnale è stata l'occasione per rigenerarmi un pò, fare il pieno di buone letture, cucinare e godermi il fuoco del caminetto acceso.
Non sono mancate lunghe passeggiate nei boschi qua intorno, dove abbiamo raccolto tante castagne e anche qualche fungo inaspettato.

Ho avuto anche modo di sperimentare un pò in cucina: mi sono allora "lanciata" nella preparazione di questi biscotti, per la colazione.
Adoro il momento della colazione del week end, la calma che la caratterizza, l'avere il tempo di guardare fuori dalla finestra quando aspetto che il caffè salga o l'acqua per il the si scaldi...

Nonostante in rete ci siano tante ricette per fare i biscotti questa ricetta mi ha incuriosito per due ragioni:

- Mi sembrava abbastanza facile
- Non prevedeva l'utilizzo del burro

In questo periodo sono particolarmente attratta dalle ricette che non prevedono l'utilizzo di latticini.
Al posto del burro serve dell'olio extravergine d'oliva che unito ai tuorli e lavorato con essi da vita ad una sorta di maionese, la quale dà struttura all'olio e rende friabile questa frolla.

Io ho dimezzato le dosi, usato della farina integrale al posto di quella normale e ridotto un pò l'olio e lo zucchero (io utilizzo abitualmente quello di canna che dolcifica di meno), ma è questione di gusti quindi lascio a voi la ricetta originale e la voglia di sperimentare!

Una variante che ho provato prevedeva la sostituzione del limone con un cucchiaino di cannella...sono venuti molto buoni!:-)

mercoledì 5 ottobre 2011

Togliere il sapore di fagiolo al latte di soia fatto in casa



E' da un pò che produco il latte di soia in casa con una macchina per fare il latte vegetale. Trovate tutto quanto in questo post.

Nonostante il latte venisse buono il retrogusto di "fagiolo" un pò rimaneva. Per utilizzarlo in cucina non era questo gran problema ma ultimamente nel caffè la mattina, avrei voluto si sentisse un pò meno!:-) Mi sono allora documentata in rete, ho sperimentato un pò e alla fine mi sembra di aver ottenuto un risultato abbastanza soddisfacente, aggiungendo due semplici accorgimenti a quanto facevo già prima.

Innanzitutto la soia va messa a bagno circa 18- 24 ore. Se rimane qualche ora in meno va bene ugualmente. L'acqua va però cambiata spesso perchè anche questo contribuisce a levare il sapore di fagiolo al latte.

Il primo accorgimento che ho seguito è questo:
Prima di mettere la soia dentro la macchina per il latte vegetale ho provato a farla bollire in una pentola con un pò d'acqua per circa 15 minuti. La bollitura dovrebbe contribuire a togliere alla soia il suo tipico sapore.

Una volta scolata l'ho messa come sempre nella Vegan Star insieme ad un pò di uvetta sultanina. Ho azionato la macchina.

Secondo accorgimento:
Una volta pronto il latte, l'ho travasato in una pentola separandolo dall'okara, e ho provato ad aggiungere mezza stecca di vaniglia biologica, aperta nel senso della lunghezza, nel latte ancora bollente e l'ho lasciata dentro fino al raffreddamento.

Una volta tolta la stecca ho dolcificato con due cucchiai di zucchero di canna.

Non so se dipenda dalla bollitura ulteriore della soia o dalla vaniglia. Forse un pò da tutte e due le cose. Ma il latte è venuto proprio buono. Da caldo sentiva ancora un pò di fagiolo ma una volta freddo, soprattutto nel caffè, il sapore di legume non si sente.

Sono due accorgimenti abbastanza banali me ne rendo conto, ma a volte proprio le cose semplici fanno la differenza.
Prima, per esempio, non avevo mai provato ad usare le stecche di vaniglia per aromatizzare il latte, più che altro perchè faticavo a trovarle biologiche e non volevo utilizzare surrogati chimici come la vanillina. Anche perchè sono dell'idea che se autoproduco ciò che mangio, voglio che sia qualitativamente migliore di ciò che potrei acquistare in giro.

Se per caso provate, fatemi sapere come viene il vostro latte di soia e se avete suggerimenti ulteriori per migliorare il sapore del latte di soia fatto in casa, sappiate che sono ben accetti!:-)

mercoledì 28 settembre 2011

Orto a fine settembre

 fiori zucchine

Dato il caldo inaspettato di questa fine estate e inizio Autunno, il nostro orto in questo periodo è ancora molto produttivo. Sono piacevolmente sorpresa. Stiamo ancora mangiando melanzane, zucchine e pomodori.

pomodoro orto

melanzana

Quest'anno poi ho provato a piantare i friggitelli. Questo perchè sono gli unici peperoni che riesco a digerire. Io e i peperoni non abbiamo mai avuto un buon rapporto, ma questi piccoli e verdi (non sono piccanti!), non mi danno alcun problema di digestione. Le tre piantine che ho piantato stanno producendo a raffica e questo mi permette di cucinarli un pò in tutte le salse, crudi e cotti, con la pasta o con del buon riso, insieme ad altre verdure, o sulla pizza.

friggitelli


Lattuga...

insalata

Qualche zucca...

zucca

Praticamente ogni giorno c'è qualcosa da raccogliere nell'orto. La spesa necessaria alla nostra alimentazione è quindi davvero poca cosa nei mesi estivi. Oltretutto mi piace un sacco avere tanti ortaggi a disposizione per poter sperimentare nuove ricette e mangiare nel modo più semplice e naturale possibile.

mercoledì 21 settembre 2011

Gelato vegan al cioccolato fatto in casa

gelato cioccolato vegan

Oggi è il primo giorno di Autunno. E me ne sono accorta stamattina mentre uscivo di casa alle 7.30 per andare al prescuola. L'aria frizzante, la luce diversa...e una corsa veloce a mettermi una felpa, che non è più il caso di uscire in maniche corte data la frescura!

Frescura o no, io l'altra settimana però mi sono cimentata con il gelato homemade.
Sì perchè ho scovato una ricetta per fare un ottimo gelato al cioccolato vegan ed è un peccato averla sperimentata solo a fine stagione!
Io non sono vegana, semplicemente ho eliminato la carne dalla mia dieta, però mi piace variare la mia alimentazione e quando posso, ridurre al minimo il consumo di latte e latticini.

Cosa occorre?

Una gelatiera se l'avete. Io ne ho una abbastanza vecchiotta, presa in prestito dai miei genitori. E'una di quelle con il contenitore da conservare nel congelatore.
E poi latte di soia e panna di soia, che ultimamente ho trovato anche al supermercato.

Se non avete la gelatiera il procedimento è un pò più lungo ma è comunque fattibile.
Ci sono moltissimi esempi in rete. Il tutto sta nell'avere tempo e pazienza di di mescolare di tanto in tanto, a mano, il vostro gelato in preparazione.

La ricetta l'ho trovata qui.
Io ho solo variato un pò le dosi, perchè avevo in casa solo 100 gr di cioccolato fondente, e ho ridotto un pò lo zucchero, cosa che faccio praticamente sempre quando sperimento una ricetta presa in rete perchè non amo il "troppo dolce"!

Riporto di seguito la variante che ho utilizzato.

Ingredienti

-100 gr cioccolato fondente
-200 gr latte di soia
-250 gr panna di soia
-100 gr di zucchero di canna

Far sciogliere il cioccolato a bagnomaria con 3 cucchiai di latte di soia. Aggiungere una volta sciolto, il latte restante. Mescolare e amalgamare bene il tutto. Aggiungere la panna, lo zucchero e far raffreddare. Versarlo nella gelatiera e lasciarla lavorare per circa 20-30 minuti, fino a quando il gelato è pronto.

Il risultato è stato entusiasmante. Davvero buonissimo.
Appena fatto la consistenza del gelato è perfetta. Tende un pò a solidificare una volta messo nel congelatore, ma è sufficiente toglierlo dal freezer un pò prima di consumarlo!:-)

martedì 23 agosto 2011

Legge Levi ovvero come farci pagare di più i libri



Me ne accorgo ora, appena rientrata dalle vacanze. A fine luglio mi era sfuggita questa chicca.
Da lettrice compulsiva e amante dei libri e della lettura quale sono ci sono davvero rimasta male nel prendere atto della cosa.
A fine luglio pare sia stata approvata una legge, Legge Levi o altrimenti detta Legge Anti-Amazon, in vigore dal 1 settembre 2011, che limita al 15 % lo sconto applicabile da qualsiasi libreria su tutti i libri. In casi eccezionali lo sconto potrà salire al 20% durante manifestazioni particolari come saloni del libro, fiere e mostre o al massimo al 25% durante la promozione di un libro appena uscito.
Per me questo significa comprare libri a prezzi maggiori.
Sono rimasta senza parole.
Qualcosa non mi torna. Da quando in Italia ha aperto Amazon (solo qualche mese fa)sono riuscita a comprare ottimi libri a dei prezzi ragionevoli. E' evidente che qualcuno cominciava a sentirsi infastidito dai prezzi bassi praticati da Amazon e quindi ha voluto mettere mano ad una bella trovata per far sì che i prezzi dei libri non debbano scendere troppo. Perchè se Amazon o chiunque altro mi vende i libri a poco, anche altre librerie potrebbero dover abbassare i prezzi pur di vendere.

Io amo leggere e nonostante mi procuri la maggior parte dei libri che leggo in biblioteca, mi piace acquistare dei libri di tanto in tanto, anche classici da conservare e rileggere più volte, perchè no. Spesso gli sconti delle librerie online erano anche abbastanza convenienti, quindi era più facile per me comprarli. Ora questa legge di nuovo sembra mettere fine alle mie speranze di avere dei buoni libri a dei buoni prezzi.
Ecco servita un'altra delle tante piccole trovate che ci faranno vivere un pò peggio. Sempre peggio.
Mi sembra proprio la solita vecchia storia, tipicamente italiana, della legge fatta per le case editrici e per qualche lobby di librai a danno del consumatore finale che francamente comincia a farmi arrabbiare. Ci si lamenta che in questo paese si legge troppo poco, ma poi si approvano leggi di questo tipo, che danneggiano la lettura e la cultura.
Ho sempre di più la sensazione di essere solamente un pollo da spennare, perchè le leggi del mercato a cui dobbiamo sottostare sono sacrosante fino a quando non intaccano gli interessi di qualche potente, ma se per strano, misterioso, fortuito caso vengono incontro al compratore, non sia mai, vanno regolate. E di questi tempi dove stanno provando a toglierci tutto, ma proprio tutto, tra un pò anche il diritto di andare in bagno, e i libri costituiscono un salvagente a cui aggrapparsi nel bel mezzo di mari agitati, questa legge non fa che aumentare la mia amarezza.



mercoledì 3 agosto 2011

Grecia, letture e vacanze



Un post veloce per salutare!
Sono in partenza (finalmente) per le vacanze. Quest'anno andremo in Grecia sull'isola di Naxos, una delle tante Isole Cicladi, dove ad attenderci ci sarà una casetta tranquilla vicino alla spiaggia e poco altro. Meta ideale per staccare la spina, leggere, nuotare, riposare e fare qualche escursione a piedi.
Adoro la Grecia. Mi piace la sua atmosfera gioviale e il calore della gente. I suoi colori. Il cibo semplice. La natura, selvaggia e incontaminata, non appena ci si discosta un pò dalle rotte turistiche più frequenti.
Ci sono stata già due volte prima d'ora: nel 2005 (Atene, Serifos e Milos) e nel 2009 in viaggio di nozze (Creta). L'ideale sarebbe andarci un pò fuori stagione, ma le ferie quest'anno le avevamo entrambi ad agosto...bella grazia averle, quindi non lamentiamoci!:-)
Quanto alla lettura, sto cercando di decidere i libri da portare in vacanza: sicuramente due libri che mi accompagneranno saranno i due che ho da poco iniziato "Barack Obush" di Giulietto Chiesa e "Marcovaldo" di Italo Calvino.
E poi pensavo di mettere in valigia anche "Se niente importa" di Jonathan Safran Foer, un libro di Terzani e magari un romanzo che è lì sullo scaffale da tempo ma che non ho ancora iniziato, "Il Cimitero di Praga" di Umberto Eco.
Starò esagerando per sue settimane?! Forse sì...meglio che prima provi a chiudere la valigia!!!

Buone vacanze e buona estate!:-)

lunedì 18 luglio 2011

2 anni



Oggi è il nostro secondo anniversario di matrimonio...il 18 luglio di due anni fa, a quest'ora, ci eravamo appena sposati e non mi sembra vero che siano già passati 2 splendidi anni !!:-)
Siamo di ritorno da Udine, dove abbiamo assistito ieri sera, al concerto dei Bon Jovi...bellissimo regalo che Daniele mi ha fatto per l'occasione...!

martedì 12 luglio 2011

Calda estate



Quante cose da fare in questo afoso mese di luglio! Ce la sto mettendo tutta ma alla fine tra il mio lavoro al centro estivo, l'orto da accudire, e la "montagna" di verdure e frutta che sta maturando tutta insieme, sto faticando un pò a trovare il tempo di postare! Zucchine, pomodori, fagiolini e insalata sono presenti in abbondanza, senza contare i ramasin che stanno maturando tutti insieme. Questa settimana non sapendo più in che modo consumarli ho preparato della marmellata. Alla fine è una delle poche marmellate che non mi stufa mai e che adoro la mattina sulle fette biscottate o che non delude mai sulle crostate.

Questo mese ha lasciato posto anche a tante escursioni in montagna nel week end.
Dai laghi di Roburent in Valle Stura, Al lago di Envie in Val Germanasca e ancora al rifugio Thabor in Valle Stretta...tanti passi e tanto sole. Cerco di godermi queste calde e lunghe giornate estive perchè so che mi mancheranno come il pane quando tornerà l'inverno. :-)

Verso il lago d'Envie





Camminando verso il lago superiore di Roburent dal Colle della Maddalena







Valle Stretta




giovedì 9 giugno 2011

Referendum 12- 13 giugno 2011



Sono stata un pochino incasinata nell'ultimo periodo per cui da queste parti mi sono fatta vedere poco.
Oggi però ci tenevo a rimarcare una cosa importante, perchè se anche molti ne parlano, non è mai troppo scontato rimarcare l'importanza del referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno 2011.
Io andrò a votare e voterò 4 Sì, per abrogare 4 leggi che davvero hanno portato in basso la dignità del nostro paese e quella di tutti noi, e cercherò di convincere ad andare a votare anche molti di coloro che sono restii...perchè davvero è assurdo andare a votare solo quando in ballo c'è il consiglio comunale o regionale e poi su cose tanto importanti che ci riguardano tutti quanti, fare orecchi da mercante e dire "Ma cosa vado a fare?" Tanto il quorum non si raggiunge" Ecco a me una risposta del genere fa prudere le mani, mi fa imbestialire, da persona mite e pacata quale mi ritengo, divento una belva!!:-)


Un per dire No alla privatizzazione dell'acqua

Un per dire No ai profitti sull'acqua

Un per dire No al ritorno delle centrali nucleari in Italia

Un per dire No al legittimo impedimento

venerdì 20 maggio 2011

Downshifting al femminile



Ho appena finito di leggere "Avanti Tutta" di Simone Perotti. Un libro bellissimo che consiglio vivamente. Ed è da lì che è cominciata questa mia riflessione.
Nel libro è presente un paragrafo che parla di downshiting per le donne . Una ragazza scrive a Perotti parlando di quanto sia più complesso per una donna praticare il downshifting, in quanto una ragazza ha più necessità di un uomo: vestiti, accessori, parrucchiere e via così.

Da un certo punto di vista l'ho trovata giusta come obiezione. Ho pensato a molte delle ragazze che conosco. Però poi ho pensato a me stessa e mi sono chiesta se vale anche per me questa cosa.
Io, ad esempio, credo di essere una a cui viene facile rinunciare a molte di queste cose perchè forse, riesco a sentirmi femminile anche con poco. Ma non sono sempre stata così.
Qualche anno fa compravo più vestiti e andavo più spesso dal parrucchiere per esempio. Niente di eccessivo ma molto più di adesso. Ora invece mi sono abituata a non aver bisogno di certe cose.
Spesso è solo questione di abitudine, abitudine a non consumare, a non acquistare. Io sono fermamente convinta del fatto che meno compri e meno compreresti. Più si pondera un acquisto meno quell'acquisto sembra necessario. E questo nel mio caso vale a maggior ragione per i vestiti. Finisce che se ci penso su troppo poi non li compro.
A meno che proprio non mi servano davvero. Ad esempio quando mi rendo conto che uno dei mie jeans sta cominciando a lasciarmi. O che le mie scapre da ginnastica si stanno aprendo in due. :-) Compro solo per sostituire quello che mi manca. Provo anche un sottile piacere nel cercare e girovagare in cerca di qualcosa che so che mi accompagnerà per un bel pò di tempo.

E' facile vedermi sempre vestita allo stesso modo: jeans e maglietta in primavera ed estate, jeans e maglione in inverno, giorni normali e week end.
Le uniche occasioni in cui indosso un vestito e i tacchi è in qualche occasione importante, come potrebbe essere un matrimonio. Lì mi piace vestirmi meglio, anche in segno di rispetto per gli altri ospiti e per celebrare il momento speciale.
Certo il mio lavoro di educatrice mi aiuta, perchè se facessi un altro lavoro (anche solo l'impiegata in un ufficio) magari non potrei vestirmi sempre in modo così informale.
Sono molto minimale nel vestire. Forse lo sono anche in modo eccessivo, tanto che a volte molti fanno fatica a comprendermi.Faccio qualche esempio.

Io non ho scarpe di ogni colore (ho due paia di scarpe da ginnastica e due paia di paperine, una sportiva e l'altra più elegante, e due paia di stivali) A me sembrano già fin troppi. Ma a tanti altri sembra che io abbia sempre bisogno di qualcosa. C'è chi ha le paperine per ogni occasione, da abbinare con ogni colore.
Quanto agli accessori, io ne ho davvero pochi . Avrò quattro o cinque paia di orecchini. Collane idem. Io amo i miei pochi accessori e li scelgo con cura ogni volta che esco. Perchè non è che io non ami curare il mio abbigliamento. Anzi, tutt'altro. Ma mi piace vestirmi in modo minimale e semplice. Se compro qualcosa di nuovo deve abbinarsi almeno al 50% delle cose che ho già nell'armadio. Devo essere sicura di indossarlo altrimenti non lo compro, perchè poi conoscedomi rimarrebbe lì in attesa e finirebbe per non essere indossato e questa cosa mi farebbe irritare.
Per le borse idem. Non ne ho tante ma quelle che ho bene o male devono potersi abbinare alle cose che già ho.

Dal parrucchiere ci vado, ma circa due volte l'anno. Ho i capelli abbastanza lunghi, i quali richiedono pochi ritocchi e del mio colore naturale.
Ci ho provato a tingermeli da ragazzina: sono stata bionda, quasi rossa e ad un certo punto anche un pò rosa-arancione. Alla fine i miei capelli hanno chiesto pietà. Quindi adesso li ho del mio colore naturale, che nel tempo ho scoperto piacermi moltissimo. Me li lavo, me li stiro con la piastra a casa e sono contenta così. E ho dei capelli ribelli, io, mica quelli fini e lisci che come li pettini stanno.:-)
Quanto a cerette e robe così, non sono una delle fortunate che possono farne a meno ma invece di ricorrere all'estetista, faccio da me, come per l'autoproduzione. In questo caso, armata di strisce depilatorie e tanta sopportazione al dolore. :-)

Eppure, nonostante questo minimalismo nel look, io mi sento femminile e avere cura di me stessa, mi piace molto. Ad esempio io adoro la matita nera e non esco mai senza. Tuttavia anche per il trucco vale lo stesso discorso: difficilmente eccedo e vado oltre ad un pò di matita e mascara.
Si può dire che cambiare look molto e spesso non è cosa per me. A molti questa cosa suona strana. Mi guardano con sospetto.

Ho avuto modo di parlare con alcune donne intorno ai 50 anni, tra cui mia mamma, che vedono come prerogativa imprescindibile dell'essere femminile il cambiare spesso look, abiti, accessori e via così.
Quindi mi chiedo: davvero la femminilità di ogni donna si può misuare in termini di quanti vestiti si possiedono?
Davvero abbiamo tanti più bisogni di un uomo? O ci hanno voluto convincere nel tempo che per essere femminili servono tutte queste cose?
I ragazzini per esempio. Solo dieci anni fa non sentivano il bisogno di farsi le sopracciglia o farsi la lampada. Eppure adesso sì. Li hanno convinti che per essere "fighi" anche queste cose aiutano. Non vorrei che tra qualche anno non potessero farne più a meno.

Io mi sento femminile anche con poche cose, purchè siano ben abbinate e ben portate. Non sono una che si butta addosso la prima cosa che ha nell'armadio, ci tengo ad essere presentabile. :-)
Però ho poche cose nell'armadio e mi sento benissimo così: questa sono io.
Il tutto, secondo me, sta nel capire che tipo di persone siamo e vedere cosa ci rende felici e cosa ci fa stare bene. Se avere un vestito in più nell'armadio ci fa stare bene e ci fa sentire a posto con noi stesse allora forse è giusto che lo compriamo. Ma se quel vestito alla fine rimane a marcire per anni senza metterlo neanche mezza volta allora forse è giusto non comprarlo.
Per essere femminili più di ogni altra cosa è necessario stare bene con se stesse, tutto il resto per me è un'altra storia, che ha a che fare con l'indurci a consumare a più non posso.

mercoledì 4 maggio 2011

Panificare in casa senza macchina del pane: il No Knead Bread

no knead bread pane senza impasto

Nonostante sia ormai parecchio tempo che faccio il pane in casa il No knead bread non lo avevo ancora provato.
Ero talmente abituata a panificare in casa con la macchina del pane utilizzando il poolish, che alla fine non mi sono mai soffermata veramente sulla ricetta, pur avendone sentito parlare spesso.
A volte capitano però periodi in cui si ha più tempo e voglia di sperimentare. Allora mi sono messa all 'opera per provare a realizzare questo pane senza impasto creato da Jim Lahey, panettiere newyorkese.

E il risultato mi ha convinto in pieno, tanto che un altra pagnotta sta lievitando sul piano lavoro della mia cucina e a breve finirà in forno.
Soprattutto, mi ha convinto, perchè pur utilizzando una lievitazione diretta, la quantità di lievito di birra da utilizzare è esigua, dati i lunghi tempi di lievitazione. Il prodotto finale quindi è un pane digeribile, leggero e ben alveolato al suo interno.

La ricetta originale è questa. Ma in rete ce ne sono tantissime altre, tutte ben spiegate e con moltissime foto. Io di seguito metterò la variante che ho provato con la farina integrale.

Occorrente


400 gr farina integrale
100 gr farina tipo 0
10 gr sale marino integrale
1 gr lievito di birra secco (un cucchiano da caffè scarso)
350 ml acqua leggermente tiepida
semola di grano duro per spolverare
una pentola adatta alla cottura in forno

Ho versato la farina in una ciotola. L'ho setacciata un pò, prima, per far si che areandosi, assorbisse meglio l'acqua. Ho unito il lievito e il sale. Ho mescolato.
Ho unito l'acqua a poco a poco e impastato velocemente con un cucchiaio per circa 1 o 2 minuti.

no knead bread pane senza impasto

Ho coperto la ciotola con della pellicola e ho lasciato l'impasto a lievitare per 20 ore circa.

Ho infarinato il piano di lavoro, vi ho riversato l'impasto e l'ho spolverato con un pò di farina tipo 0 e semola di grano duro. Ho praticato le pieghe (che mi hanno sempre messo in crisi, ma che con questo impasto mi riescono senza troppa difficoltà) portando i 4 angoli verso il centro dell'impasto e ho messo l'impasto con le pieghe verso il basso in uno strofinaccio ben infarinato. Ho chiuso lo strofinaccio.

Ho lasciato lievitare altre 2 ore.

Ho scaldato il mio forno a gas a 230° e ci ho messo dentro l'unica pentola che ho che può andare bene in forno. Una comunissima pentola in acciaio.
Ho preso l'impasto e l'ho fatto scivolare nella pentola con la parte delle pieghe verso l'alto. Ho coperto la pentola con della carta di alluminio (non ho un coperchio che possa andare bene) e infornato per 30-35 minuti. Dopo questo tempo ho tolto l'alluminio e ho lasciato cuocere il pane ancora 20 minuti.

Il No knead bread è ottimo per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla panificazione casalinga e non possiedono una macchina del pane. Non servono conoscenze specifiche, aggeggi strani o altro, solo tanta buona volontà. Tutto il procedimento è davvero semplice e con pochissimi accorgimenti viene fuori un pane ottimo, che può ricordare un pò la ciabatta. La cottura nella pentola, inoltre, oltre a consentire una cottura uniforme, favorisce il mantenimento della forma, che può così svilupparsi in altezza.
Devo riconoscere che questo approccio minimalista applicato alla panificazione mi ha davvero convinto. I puristi troveranno anche da ridire ma bisogna ammettere che considerando l'impegno che richiede, il risultato è sorprendente.

giovedì 21 aprile 2011

Un pò di trekking tra mare e montagna

Adoro le prime passeggiate senza ciaspole, quando il sole comincia a scaldare e le giornate si fanno più lunghe e luminose.
E in questo periodo ogni occasione è buona per preparare zaino e panini, alzarsi presto la mattina e andare a fare qualche escursione, non importa se al mare o in montagna. Il mare è piacevolissimo in questa stagione, perchè le folle estive sono ancora lontane e la montagna dal canto suo, comincia a fiorire e rinascere. Quest'anno, inoltre, con il caldo inusuale, la neve si è sciolta in fretta.

Vi lascio qualche immagine delle nostre recenti passeggiate.

Una bella passeggiata da Menton a Cap Martin (appena dopo il confine italiano), in Costa Azzurra, lungo un sentiero molto carino che costeggia il mare. Ci siamo fermati a pranzare in una spiaggia dove non mancava qualcuno che già faceva il bagno e che ho invidiato per temerarietà e resistenza al freddo ( erano i primi giorni di Aprile!!). Volendo se si vuole, il sentiero prosegue fino a Montecarlo.

costa azzurra

cap martin

sentier du litoral

costa azzurra

...e un pò di trekking nel Parco Naturale dell'Orsiera-Rocciavrè (To), da una splendida borgata della Val Sangone fino a Pian dell'Orso (1870 m), dove ancora c'era neve. Il sentiero è piuttosto semplice e molto panoramico, essendo quasi tutto in cresta.










In questi giorni non sto più nella pelle, ho davvero troppa voglia di camminare e stare in mezzo alla natura...cercherò di rimediare in queste vacanze pasquali che mi vedono a casa dal lavoro, visto che le scuole sono chiuse. Ne voglio proprio approfittare per fare il pieno di natura ed escursioni!:-)
Buona Pasqua a tutti!:-)

martedì 5 aprile 2011

Preparazione dell'orto e alcune considerazioni



Mi piace tantissimo il momento in cui si devono mettere le mani nella terra e preparare l'orto per le colture estive. E anche quest'anno, finalmente, quel momento è arrivato! Due settimane fa, abbiamo già preparato i vasetti con i semini che via via diventeranno le piantine che andremo poi a trapiantare;ora dopo aver vangato e aggiunto alla terra un pò di stallatico non resta che aspettare. :-)



Lo scorso anno l'orto ci ha riempito di soddisfazioni: insalata, pomodori, costine da taglio, rucola, zucchine, melanzane e perfino meloni sono cresciuti benissimo...senza cure particolari e senza utilizzare alcun pesticida...per rispondere a quelli che quando ti vedono fare l'orto ridacchiano sotto i baffi, perchè convinti che "se alla roba non dai niente mica cresce!!". E invece viene comunque, guarda un pò. :-)
Certo, magari la nostra insalata ha qualche foglia mangiucchiata da qualche lumacona di passaggio, ma penso che questo non giustifichi il riempirla con il veleno per le lumache. E se proprio le lumache arrivano a centinaia, piuttosto propendiamo per qualche altro rimedio naturale.

E' difficile, anche vivendo in un paese di campagna come il nostro, dove si pensa che la gente abbia maggiore consapevolezza, fare qualcosa di diverso da come si è sempre fatto. E qui fare l'orto, per molti orticoltori (non per tutti per fortuna) la cosa più importante è che le verdure vengano su in fretta, grandi e belle. Neanche dovessero finire sul banco ortofrutticolo di qualche ipermercato. Ma ormai sembra quasi che ci abbiano fatto il lavaggio del cervello, tanto da perdere di vista le ragioni reali per cui coltivare da sè qualcosa. Ossia mangiare qualcosa di sano, genuino, privo di pesticidi e porcherie.



lunedì 21 marzo 2011

Pane indiano con farina di ceci

pane indiano di ceci di  cucina naturale

Ieri ho voluto provare a preparare questo Pane indiano con farina di ceci.
Farlo è super facile ed è perfetto se siete rimasti senza pane e avete poco tempo a disposizione, perchè questo pane non ha bisogno di lievitazione. Il risultato mi ha convinto in pieno e penso che presto lo rifarò! Anche perchè rimane piuttosto morbido (tipo una piadina) e lo si può anche farcire. E' una variante del Roti, il tipico pane indiano.

Ho scovato questa ricetta su un numero di Cucina Naturale di Ottobre 2010...rivista a cui mi sono abbonata di recente perchè ricchissima di ricette bellissime vegetariane e non, con ingredienti naturali e particolari.

Ma torniamo a noi. Ecco la ricetta originale.

Occorrente:

- 300 gr di farina di ceci
- 200 gr farina (io ho usato la farina integrale)
- 250 ml acqua
- 1 cipolla rossa
- 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
- 1 cucchiaio di zenzero fresco tritato fine
- 1 cucchiaino di semi di cumino
- 1/2 cucchiaino di peeproncino tritato
- 1/2 cucchiaino di coriandolo in polvere
- olio extra vergine d'oliva
- sale


Io l'ho modificata un pò: ho dimezzato le dosi e non ho messo la cipolla, per aver un pane più leggero; ho utilizzato, inoltre, farina integrale al posto di quella bianca e ho dovuto omettere lo zenzero perchè in casa non ne avevo. Io vi lascio cmq il procedimento originale così potete decidere voi come prepararlo!:-)

Procedimento:

Miscelare la farina di ceci con la farina bianca, tenendone da parte 3-4 cucchiai.
Aggiungere il prezzemolo, lo zenzero, il cumino, il peperoncino il coriandolo e un pò di sale.
Unire la cipolla tritata alle farine.
Aggiungere due cucchiai d'olio e 250 ml di acqua alle farine. Impastare. Se l'impasto risulta troppo molle aggiugere un pò della farina tenuta da parte. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e lasciar riposare 15 minuti.
Dopodichè dividere l'impasto in otto parti (se dimezzate le dosi vanno bene anche quattro) e su un piano di lavoro infarinato stendere le palline cercando di ottenere una forma circolare.
Scaldare una padella e cuocere i pani circa 3 minuti per lato fino a quando saranno dorati.

pane indiano di ceci cucina naturale

A poco a poco vedrete formarsi delle bollicine e i pani si gonfieranno!:-)
Si può poi spennellare il pane con dell'olio extra vergine d'oliva e passarlo ancora un pò in padella prima di servirlo.

E'ottimo mangiato caldo, ma noi lo abbiamo mangiato anche la sera, freddo, ed era buonissimo comunque.

mercoledì 9 marzo 2011

Attività fisica e i Cinque Riti Tibetani



Oggi finalmente un pò di sole e un tempo che comincia ad avere qualcosa a che vedere con la primavera. Erano giorni che aspettavo un clima leggermente più mite per andare a fare una corsetta appena rincasata dal lavoro. Lo ammetto, se il tempo è freddo o piovoso non è che mi senta poi tanto invogliata ad andare a correre.:-) E per andare in bicicletta, cosa che adoro, fa ancora freddino.
Non so voi, ma durante l'inverno io fatico sempre a trovare il momento o l'occasione per fare regolarmente dell'attività fisica.
Durante i week end andiamo spesso a fare passeggiate con le ciaspole, come lo scorso sabato quando siamo andati alla Certosa di Montebenedetto in Val di Susa. O in alternativa, qualche volta, andiamo in piscina a nuotare.
Non sono una fanatica dell'attività fisica, però un pochino e sopratutto in certi periodi, ne sento l'esigenza, anche solo per scaricarmi un pò.

Da un mesetto sto praticando degli esercizi che sono a metà tra lo yoga e dei veri e propri esercizi, che mi piace moltissimo fare. Anche perchè si possono eseguire in casa (basta un tappetino) e si possono svolgere lentamente, curando la respirazione. E perchè no, magari con qualche candela accesa, un incenso e un pò di musica rilassante in sottofondo. Si chiamano i Cinque Riti Tibetani e mi hanno in qualche modo incuriosito.

Non si conosce bene l'origine di questi riti: pare siano sempre stati tramandati oralmente fino a quando un certo Peter Kelder non li ha trascritti nel 1939.
Ci sono diversi libri sull'argomento, nel mio caso li ho scoperti grazie ad un libricino di Chris Kilham. Sono molto ben descritti e commentati, con diverse immagini esplicative su come l'esercizio debba venire eseguito. Vengono definiti "riti" perchè andrebbero eseguiti quotidinamente.



Io per ora li sto provando per sgranchirmi un pò, magari in attesa di iscrivermi a qualche corso di yoga il prossimo inverno!

E voi? Riuscite a conciliare le vostre svariate attività lavorative, familiari, ricreative e via dicendo con un pò di attività fisica nel quotidiano? :-)

giovedì 24 febbraio 2011

Latte di soia fatto in casa

vegan star

Si parla spesso del latte di soia come di un alimento per vegani. Noi non siamo vegani (ma quasi vegetariani sì :-)) però lo apprezziamo moltissimo ugualmente, soprattutto perchè molto leggero e di facile digestione.
Ci piace utilizzarlo più che altro come bevanda, nel caffelatte, o anche per preparare budini, torte e dolci vari. Per produrre yogurt o formaggi utilizziamo invece il latte vaccino.

A Natale, Daniele mi ha regalato una macchina per fare il latte di soia in casa, che è qualcosa di straordinario. Si chiama Vegan Star. In realtà si può utilizzare per preparare anche altri tipi di bevande come latte di riso, avena, mandorla e via così. Non ne ho parlato prima perchè mi sono concessa un pò di esperimenti, prima di riuscire a fare un latte di soia che fosse di nostro gusto. :-)
E alla fine siamo veramente contentissimi del risultato.

So che questo aggeggino è tutt'altro che economico, ma a poco a poco il costo si ammortizza dato che un litro di latte di soia si aggira intorno ai 2.50- 3.00 euro nei vari supermercati, mentre per farlo in casa servono un pò di soia secca che costa molto poco e acqua. E il sapore a noi piace molto di più.

Per fare in casa il latte di soia generalmente si utilizza la soia gialla. La si trova in tutti i negozi che vendono alimenti bio.

Io procedo così: metto a bagno un misurino rado di soia gialla in acqua fredda per 24 ore. Possono bastare anche 12-16 ore. Cambio l'acqua anche due o tre volte, così facendo il latte dovrebbe avere un sapore meno marcato di fagiolo.

soia gialla per latte soia

Come potete vedere la soia aumenta parecchio di volume

soia gialla ammollo

Metto l'acqua nella macchina fino alla tacca che indica 1,3 e aggiungo un cucchiaio di uva sultanina.
Accendo la macchina e lascio finire. Ci vorranno circa 15-20 minuti, nei quali la Vegan Star frulla e cuoce la soia fino alla completa produzione della bevanda.

Appena finito, colo il latte in una pentola d'acciaio con un colino, lo copro e lo lascio raffreddare. Una volta freddo, aggiungo due cucchiai di zucchero di canna. Mescolo bene ed imbottiglio. Si conserva in frigorifero anche 4 -5 giorni.

latte soia fatto in casa

okara residuo latte soia fatto in casa

Il residuo che rimane nel colino, quando si filtra il latte, viene chiamato Okara. Non è altro che una purea di soia che può essere utilizzata in svariati modi in cucina, essendo particolarmente nutriente. Io fino ad ora ho provato ad aggiungerla alle frittate e devo dire che va benissimo. Ma in rete potete trovare molte altre ricette.

mercoledì 9 febbraio 2011

Yogurt al caffè fatto in casa

yogurt caffè fatto in casa

Mi è tornata una voglia pazza di yogurt in questi giorni! E allora mi sono data ad una delle varianti che preferisco in assoluto: lo yogurt al caffè.

Occorrente per 5 vasetti di yogurt:

- 2 cucchiai di caffè solubile
- 1/2 litro di latte intero Uht
- un vasetto di yogurt naturale da 125 gr o 1/2 bustina di fermenti per yogurt
acquistabili in farmacia
- una yogurtiera

Se volete produrne di più è sufficiente raddoppiare le dosi. Io ne preparo circa 5 vasetti alla volta così da consumarlo sempre nel giro di qualche giorno.

Perchè il latte Uht?
Il latte a lunga conservazione si presta meglio per la preparazione dello yogurt fatto in casa perchè in esso non sono presenti batteri che potrebbero interferire con la carica batterica dei fermenti che daranno vita al nostro yogurt.

Procedimento:

Mescolare i due cucchiai di caffè solubile in un contenitore con un pò di latte appena tiepido.
Aggiungere il vasetto di yogurt naturale e mescolare bene. Aggiungere il latte restante e mescolare ulteriormente. A piacere si può aggiungere dello zucchero. Io generalmente lo metto solo al momento del consumo, perchè mi piace il mix "acidulo zuccherino" che si crea in bocca!:-)
Versare nei vasetti, e riporli nella yogurtiera.
Dopo circa 8 ore dovrebbero essere pronti. Nel caso non fossero sufficientemente densi accendere nuovamente la yogurtiera e attendere un altro paio di ore.

Dopodichè io ripongo i vasetti in frigo circa 2 ore .

Questo yogurt è ottimo per uno spuntino a metà mattina o a merenda, magari con l'aggiunta di un cucchiaino di zucchero di canna.

venerdì 28 gennaio 2011

Il Cucchiaio Verde

il cucchiaio verde


Di recente sia io che Daniele abbiamo ricevuto lo stesso libro: "Il Cucchiaio Verde", in due edizioni diverse .
Io ho ricevuto la versione pocket da una cara amica come regalo di Natale, e Daniele ha ricevuto in questi giorni la versione integrale per il suo compleanno.
A poco a poco le persone che ci vogliono bene si stanno abituando all'idea che non mangiamo più carne e questo è senza dubbio un regalo graditissimo e utilissimo! :-)

Sono davvero apprezzabili gli spunti e le idee presenti in questi due volumi.
In modo particolare nella versione integrale c'è una parte introduttiva dedicata ai cibi e alle loro proprietà che è davvero ben curata. Per chi fosse interessato ad una alimentazione semplice e consapevole può essere davvero utilissimo. Vengono ben sintetizzati gli errori dell'alimentazione moderna, le proprietà specifiche degli alimenti (ci sono schede per molti frutti, verdure, cereali) e vengono fornite interessanti informazioni a riguardo delle combinazioni alimentari ottimali, tisane e rimedi naturali contro particolari disturbi e molto altro.

La versione pocket ,invece, non contiene la parte introduttiva ed è un pò meno approfondita ma contiene le stesse ricette della versione integrale e offre comunque spunti interessanti e consigli.

Mi ha sempre affascinato il mondo degli alimenti e del cibo: da ragazzina mentre facevo merenda o colazione mi piaceva leggere sulle confezioni di ciò che mangiavo gli ingredienti, le percentuali di grassi, zuccheri e cose così...quindi figuratevi, questi libri fanno proprio per me!:-)

giovedì 20 gennaio 2011

Di ritorno da Roma

sperlonga spiaggia

Sono tornata già da un pò dalla nostra vacanza a Roma e mi son ritrovata catapultata al lavoro. E' stato bellissimo poter godere di qualche giorno di vacanza in questo periodo dell'anno... e ora senza neanche accorgercene siamo già a gennaio inoltrato, le giornate si allungano e via via mi sembra che ci stiamo avviando verso la primavera. Basta poco davvero: un pò di luce in più alla sera e già mi sembra di essere proiettata verso la bella stagione, nonostante il freddo di questi giorni!:-)

Che dire di Roma? E'una città splendida, in cui davvero vorrei tornare...il tempo non è stato bellissimo ma sicuramente per qualche giorno abbiamo potuto godere del clima mite del Lazio rispetto a quello gelido di Torino!
Abbiamo visitato e camminato tantissimo, ci siamo concessi una bella passeggiata da San Pietro fino a Trastevere lungo la passeggiata del Gianicolo, non facendoci mancare anche qualche escursione lungo il litorale laziale fino a Sperlonga, dove ho scattato la foto che ho postato sopra.

E sotto vi lascio qualche scatto dei tantissimi fatti:

trastevere

colosseo

arco di costantino

fori imperiali

E ora rieccoci alla quotidianità!:-) Con la macchina del pane che impasta il pane per stasera a cena, le mie faccende da sbrigare di corsa la mattina per poi recarmi a scuola a lavorare e in lettura un libro di John Steinbeck che da tempo volevo leggere "L'inverno del nostro scontento" rimediato nella libreria della mamma di Daniele...